Oggi parliamo del Calamo. Conosciuto anche come Calamo aromatico e “canna odorosa”, è una pianta acquatica perenne spesso coltivata come pianta da laghetto, da stagno o da acquario, ma anche a terra o in vaso. Contenuti1 Caratteristiche del Calamo2 Origini e storia del Calamo3 Habitat4 Etimologia5 Varietà di Calamo5.1 Acorus calamus Variegatus5.2 Acorus calamus Argenteostriatus6 Fioritura7 Coltivazione del Calamo8 Coltivazione in vaso del Calamo8.1 Rinvaso9 Moltiplicazione del Calamo10 Malattie e parassiti10.1 Cure e trattamenti11 Abbinamenti12 Proprietà del Calamo12.1 Olio essenziale e tintura madre12.2 Radice13 Dosi e modalità di assunzione del Calamo14 Controindicazioni15 Altri utilizzi15.1 In cucina15.2 Nell’industria16 Curiosità sul Calamo17 Altri approfondimenti tematici Caratteristiche del Calamo
Appartenente alla famiglia delle Araceae, il Calamo (nome scientifico Acorus calamus) è una pianta erbacea palustre, semi-sempreverde, che in pieno sviluppo vegetativo forma un cespuglio alto circa 1 metro e largo 60 cm.
Ecco come si presenta: ha lunghe foglie verdi, che profumano di limone se strofinate, e disposte a ciuffo i fiori, che compaiono in primavera, sono raggruppati in infiorescenze a spadice conico di colore giallo-crema o verde-marrone lunghe non più di 8 centimetri. Ogni fiore presenta sei petali e stami. i frutti sono costituiti da bacche rosse Origini e storia del Calamo
Originario dell’Asia, gli antichi lo ritenevano una droga importata. Mattioli lo ricevette in dono nel 1557 dall’ambasciatore Busbck con piante raccolte in un lago in vicinanza di Nicomedia. Per la stessa via, Charles de l’Ecluse ricevette alcune piante di Calamo, le coltivò a Vienna nel 1576 ed è così che la pianta si diffuse poi per l’Europa. Habitat
Originaria dell’Asia, la pianta del Calamo si è diffusa in Europa e nei paesi dal clima temperato, inclusa l’America del nord. Il suo habitat è costituito dalle zone umide, gli stagni o le zone ripariali. Vegeta a quote comprese tra 0 e 300 metri. In Europa, Italia compresa, viene coltivato principalmente a scopo ornamentale come pianta d’acquario. Etimologia
Dal greco kalamos che significa canna, cioè pianta somigliante ad una canna. Non a caso le prime penne per scrivere nella storia, che di fatto erano delle cannucce appuntite, sono chiamate calami. Varietà di Calamo
Tra gli esemplari appartenenti a questa specie, le varietà più note sono due. Acorus calamus Variegatus
Pianta perenne originaria dell’Asia e diffusa soprattutto in Giappone. Deriva dall’Acorus gramineus e, in pieno sviluppo vegetativo, forma un cespuglio alto circa 40 cm composto da un folto fogliame. Le foglie coriacee e molto strette, sono acuminate e variegate di verde-bianco. Nel mese di giugno compaiono infiorescenze a spadice color marrone/crema. Sempreverde e resistente al gelo, è una varietà perfetta per ricreare piccole zone cespugliose multicolore nei terreni umidi e nelle aiuole. Acorus calamus Argenteostriatus
Pianta perenne sempreverde alta circa 80 cm, con foglie larghe variegate di bianco-crema che, strofinate, emanano un delizioso profumo che ricorda la cannella. A maggio compaiono bellissimi fiori di colore blu-viola. Questa varietà si abbina perfettamente con Caltha, Lysimachia nummularia e Myosotis. Fioritura
Il calamo fiorisce in tarda primavera, da maggio fino a giugno, e talvolta fino all’estate. Coltivazione del Calamo
Spesso coltivato come pianta da laghetto, da stagno, o da acquario, il Calamo può essere anche coltivato nella terra o in vaso. Vediamo quali sono gli accorgimenti per un’ottima coltivazione. Impianto o messa a dimora: le piante di Calamo si impiantano in vaso o in piena terra, oppure sommerse nell’acqua fino a 30 cm di profondità nel periodo che va da marzo ad agosto. Terreno: essendo una pianta che ama l’acqua, necessita di terreni molto umidi. Il terreno più adatto al suo ciclo vegetativo è a ridosso di corsi d’acqua, laghi e stagni. Se coltivata direttamente in acqua, questa deve essere pulita e priva di alghe. Esposizione: è una pianta rustica che ama i luoghi luminosi, ma sta comunque bene anche a mezz’ombra. Clima: soffre il caldo torrido dell’estate: nelle regioni meridionali è consigliabile proteggerla dai raggi diretti del sole. Non teme invece nè il freddo nè il gelo. La temperatura ottimale di coltivazione è di 18°C. Irrigazione: se coltivata in acqua non necessita ovviamente di alcuna annaffiatura, ma se è coltivata in vaso o in piena terra è necessario irrigarla costantemente mantenendo il terreno sempre umido. Lasciare sempre un po’ di acqua nel sottovaso. Concimazione: utilizzare un fertilizzante liquido specifico per piante verdi diluito nell’acqua delle annaffiature. Potatura: a fine inverno, tra febbraio marzo, vanno eliminate tutte le foglie secche o danneggiate dal freddo e gli scapi floreali.
Coltivazione in vaso del Calamo
Si coltiva facilmente anche in vaso purchè di dimensioni adeguate allo sviluppo delle sue grosse radici rizomatose. Il terreno deve essere leggermente acido e deve essere mantenuto sempre umido. A differenza delle altre piante, il Calamo ama i ristagni idrici nel sottovaso. Rinvaso
Quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua, il Calamo deve essere trasferito in contenitori più larghi e profondi. Il rinvaso va fatto in primavera utilizzando terriccio sciolto, fresco e ricco. Moltiplicazione del Calamo
La pianta si riproduce per seme, ma è preferibile la divisione dei cespi. Vediamo le differenze. Moltiplicazione per seme: tecnica poco utilizzata per la scarsa fertilità dei semi che non sempre vengono prodotti dalla pianta. Propagazione per divisione dei cespi: tecnica che dà risultati garantiti e che va effettuata in autunno o in primavera. Malattie e parassiti
Il principale nemico del Calamo sono gli afidi, facilmente debellabili utilizzando antiparassitari specifici.
Resiste bene invece alle malattie fungine o crittogame. Cure e trattamenti
A scopo preventivo, in primavera, si consiglia di nebulizzare sulle giovani foglie prodotti specifici. Abbinamenti
Si abbina con altre piante acquatiche come Menyanthes trifogliata, Liquirizia, Poligala, Calla palustris, Aponogeton distachyos (Biancospino d’acqua) e Trifoglio. Proprietà del Calamo
È una pianta che viene utilizzata in erboristeria e fitoterapia. Le sue proprietà riconosciute sono: digestive carminative spasmolitiche sulla muscolatura liscia diaforetiche ipotensive anticonvulsivanti lassative diuretiche analgesiche sedative
Il calamo ha inoltre funzioni secretive dell’apparato digerente: stimola l’appetito ed è utile per i disturbi gastrointestinali in genere.
Secondo la medicina alternativa, il Calamo aromatico viene utilizzato come coadiuvante naturale anche nei casi di: coliche mal di stomaco flatulenza eczemi problemi del fegato Olio essenziale e tintura madre
Massaggi praticati con l’olio essenziale e la tintura di Calamo sono utili per trattare mialgie e i dolori della gotta e dell’artrite. Radice
Masticare la radice di Calamo combatte l’alitosi da tabacco e libera la gola dal catarro. Dosi e modalità di assunzione del Calamo
Viste le sue numerose proprietà benefiche, vediamo ora come assumerlo. Tisana: far macerare per 30 minuti 2 cucchiaini da caffè di droga in una tazza d’acqua fredda, portare a ebollizione e, a seconda dell’effetto desiderato assumere prima o dopo i pasti. Polvere: da 0,5 a 2 gr per dose, un quarto d’ora prima dei pasti. Estratto secco: (50-100 mg per capsula), 1-2 capsule, 3 volte al dì prima o dopo i pasti. Olio essenziale: da 1 a 4 gocce sciolte in acqua (o altro liquido) o su una zolletta di zucchero, prima o dopo i pasti. Tintura madre: 30 gocce tre volte al giorno. Ecco come si presentano le radici di calamo Controindicazioni
Non somministrare in associazione a barbiturici perché ne potenzia gli effetti e ad antidepressivi perché può causare interazioni con i neurotrasmettitori cerebrali.
Per uso topico, l’olio essenziale va utilizzato con molta parsimonia: il suo abuso può causare dermatiti ed eritemi. Altri utilizzi In cucina
I teneri germogli del Calamo possono essere usati per insaporire le insalate, mentre la radice per aromatizzare secondi piatti di carne. Nell’industria
L’essenza o aroma della canna odorosa viene usata per aromatizzare liquori e bibite come il chinotto. L’olio essenziale è invece impiegato nella formulazione di dentifrici, collutori, saponi, detergenti, creme, profumi e lozioni. L’estratto della radice è presente nei preparati antiforfora. Curiosità sul Calamo
Anticamente le foglie del Calamo aromatico venivano essiccate e sparse sui pavimenti per profumare l’ambiente calpestandole.
I Tartari bevevano solamente acqua in cui avevano fatto macerare rizomi di Calamo aromatico. Altri approfondimenti tematici
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