Per controllare il colesterolo alto sono utili i fitosteroli, steroli naturali. Sono efficaci ma è importante seguire i consigli del medico di base su quando e come assumerli
L’utilizzo di integratori specifici per tenere sotto controllo il colesterolo è in costante crescita nei paesi europei. Tra questi prodotti, i fitosteroli (o steroli vegetali) hanno una diffusione crescente: la loro efficacia ha da tempo ottenuto il riconoscimento dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Il ruolo dei fitosteroli nel controllo della colesterolemia è stato oggetto di una recente pubblicazione su Nutrients, presentata al Congresso della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), la quale fornisce ai medici di medicina generale un utile supporto per le indicazioni di un uso corretto di questi prodotti, allo scopo di prevenire le malattie del cuore e dei vasi. “Dal momento che i fitosteroli rappresentano alimenti funzionali o integratori determinanti per la salute della persona, la loro corretta assunzione assume grande importanza; in tal senso il medico può svolgere sempre più il ruolo di Health Advisor, di questi presidi, al servizio del paziente, guidandolo anche nell’attuazione di comportamenti e stili di vita sani”, afferma il dottor Walter Marrocco, responsabile scientifico di Fimmg e presidente della Società italiana stili di vita nonché co-autore del paper scientifico, coordinato da Nutrition foundation of Italy (Nfi).
Si tratta di un documento multidisciplinare che ha coinvolto per la stesura farmacologi, nutrizionisti ed esponenti della medicina generale, nato con l’obiettivo di aiutare i professionisti nella pratica clinica a identificare i soggetti che più probabilmente trarranno beneficio dall’uso dei fitosteroli.
Seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta sono fondamentali per la salute dell’individuo e la prevenzione a lungo termine delle malattie cardiovascolari. “Attraverso l’uso corretto dei fitosteroli si ottiene una riduzione media del colesterolo Ldl plasmatico del 9-10%, che può arrivare fino al 12,5% con dosaggi più elevati. Questi prodotti devono essere assunti quotidianamente; il loro effetto ipocolesterolemizzante è rapido e visibile dopo circa tre settimane, ma viene mantenuto solo se l’assunzione di fitosteroli è continuativo e diventa parte della nostra routine di prevenzione”, dichiara Andrea Poli, co-autore dello studio.
La decisione di trattare un malato con fitosteroli deve basarsi su una stima della probabilità di incorrere in un episodio fatale o eventi cardiovascolari non fatali negli anni successivi.
Secondo gli autori della pubblicazione l’uso di alimenti funzionali arricchiti in steroli vegetali, può essere considerato utile nei seguenti casi:
– persone con età inferiore a quarant’anni nelle quali il medico, sulla base di una valutazione medica accurata, decida di intervenire abbassando la colesterolemia Ldl al di sotto dei 130 mg al giorno, e nelle quali l’uso di farmaci non sia raccomandato;
– persone oltre i 40 anni di età a rischio basso o moderato.
Sono escluse le persone con pregressa malattia cardiovascolare o gravi anomalie genetiche della lipidemia.
Per quanto riguarda le modalità di assunzione dei fitosteroli nella propria dieta, Franca Marangoni, co-autrice dello studio, spiega che “gli alimenti funzionali o gli integratori contenenti fitosteroli devono essere assunti in un’unica dose giornaliera alla fine di uno dei pasti principali (pranzo o cena). La loro somministrazione a stomaco vuoto o dopo una piccola colazione non è invece raccomandata. Durante il trattamento con fitosteroli va aumentata l’assunzione di frutta e verdura colorate, in particolare quelle gialle, arancioni e rosse”.
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