Farina di avocado da scarti di lavorazione: sembra buona come fibra per i cani secondo nuovo studio – Notizie scientifiche.it

2022-08-20 02:26:30 By : Mr. Frank Zhang

La “farina” di avocado, fatta dalla macinazione e dall’essiccazione degli scarti che restano dopo la lavorazione dell’olio di avocado, può essere considerata come un alimento utile per i cani, soprattutto come fonte di fibre, secondo quanto riferisce un comunicato dell’Università dell’Illinois.[1] I ricercatori hanno realizzato uno studio, intitolato “Implicazioni nutrizionali e fisico-chimiche della farina di avocado come nuova fonte di fibre alimentari in una dieta canina estrusa” e pubblicato sul Journal of Animal Science.[2]

Secondo quanto spiega Maria Cattai de Godoy, la ricercatrice che ha guidato il team di studio, le affermazioni che si fanno in relazione alla tossicità dell’avocado per gli animali domestici “sono esagerate”. La ricercatrice spiega di non aver trovato livelli importanti di persina nella farina di avocado. La persina è una tossina fungicida che si trova nei semi di questo frutto e che può filtrare nel corpo del frutto stesso provenendo dai semi.[3] Secondo la ricercatrice, la farina di avocado può risultare appetibile per gli animali oltre a rappresentare una fonte importante di fibre suppletive.[1]

“Non avevo mai sentito parlare di in cane morto per aver mangiato un avocado, quindi ero davvero curiosa di sapere perché qui (in Brasile, paese di provenienza della ricercatrice, n.d.r.) fossero considerati tossici”, spiega la ricercatrice nel comunicato. Per capire se la persina fosse presente anche nella farina di avocado, la ricercatrice ha cominciato una collaborazione con David Sarlah, un professore del Dipartimento di Chimica all’Università dell’Illinois. Grazie a questa collaborazione la ricercatrice ha acquisito importanti dati relativi alla struttura chimica della persina.

Alla fine è riuscita a capire perché non si trova nel prodotto essiccato e poi trasformato che va a formare la “farina” di avocado. La ricercatrice spiega che la persina vanta una struttura simile a quella di un acido grasso polinsaturo, con molti doppi legami. Questi legami risultano non stabili e basta il calore e la luce del processo di lavorazione affinché si scompongano: “È molto probabile che la lavorazione scomponga la persina, motivo per cui probabilmente non possiamo vederla nella farina”, riferisce la ricercatrice. Alla fine nella farina di avocado la persina rimaneva a livelli così bassi che si trovava al di sotto del livello di rilevamento. Nel frutto crudo, incluse parti come la polpa e la buccia, invece, la persina si trovava in quantità rilevabili.[1]

Alla fine i ricercatori hanno offerto farina di avocado o polpa di barbabietola o cellulosa standard a un gruppo di cani beagle come fonti di fibre per la loro dieta per due settimane. Gli animali che assumevano farina di avocado non mostravano segni di tossicità. I ricercatori fa notare, comunque, che le pratiche per creare farina di avocado non sono ancora standardizzate nel settore e che i livelli di persina possono variare tra le varie cultivar di avocado, cosa che lascia intendere che ulteriori studi dovranno essere effettuati.[1]

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