Quindi il caffè decaffeinato fa bene o fa male: la verità

2022-08-20 02:18:55 By : Ms. Lidan Bu

Un'alternativa salutare... o dannosa per la salute?

Il caffè, alleato e nemico allo stesso tempo. Aiuto fondamentale per tenere gli occhi aperti a lavoro quando le giornate si fanno lunghe e noiose, ma utile anche per trovare una sferzata di energia quando le giornate sono caratterizzata da una serrata routine. Insomma, a volte è impossibile resistere senza un caffè (ma anche due, tre, quattro...), ma l'amara bevanda si trova sempre il dito puntato contro, tra vecchi studi che ne demonizzavano gli effetti (crea dipendenza, affatica il cuore) a tantissimi nuovi studi diversi che lo collegano a un minor rischio di malattie, tra cui quelle cardiache e alcuni tipi di cancro. Ogni volta che ci sono dei pro, però, arrivano anche i contro: la caffeina è anche collegata legata all'ansia e ai problemi di sonno. Il suo brivido energizzante, infatti, può causare notti insonni, battito accelerato e quindi sensazione di ansia.

Facendo un bilancio di costi e benefici, sempre più persone optano per il caffè decaffeinato, amico del sonno e perfetto per mantenere vivo il rituale post caffè perché non causa nervosismo. Anche il decaffeinato è stato però a lungo posto sotto i riflettori degli studiosi: secondo alcuni studi fa male alla salute, secondo altri decisamente no. Insomma, dove sta la verità? Il caffè decaffeinato fa bene o fa male, in definitiva? Queste sono le novità che chiariscono - finalmente! - ogni dubbio a riguardo.

Per capire perché il caffè decaffeinato sia stato a lungo demonizzato dobbiamo tornare indietro nella storia e ripercorrere un po' di passaggi. Facciamo un salto all'inizio del 1900, quando il commerciante tedesco Ludwig Roselius scoprì il decaffeinato per caso: un carico di chicchi di caffè cadde in mare durante il trasporto e l'acqua salata riuscì ad estrarre in modo naturale la caffeina. Roselius si appassionò alla variante e dopo qualche anno brevettò il primo sistema commerciale per decaffeinizzare i preziosi chicchi che, al posto di utilizzare l'acqua salata, faceva uso di un potente solvente chimico chiamato benzene. Ai tempi non era noto, ma oggi sappiamo che questa sostanza è pericolosa anche se inalata anche in piccolissime quantità: irrita gli occhi e le vie respiratorie, causa sonnolenza, vertigini e mal di testa e rush cutanei. A dosi elevate e nel lungo termine è ancor più pericolosa: causa cancro, disturbi del sangue e problemi di sviluppo fetale durante la gravidanza.

Insomma, una volta scoperto il rischio correlato all'uso del benzene, il decaffeinato non poteva che essere demonizzato e spaventare i consumatori. Per fortuna le cose sono cambiate - e anche di molto, ma non in tutti i casi: molti grandi produttori utilizzano oggi metodi di decaffeinizzazione più sicuri, ma sono ancora tanti quelli che scelgono potenti sostanze chimiche per eliminare la caffeina.

A oggi vengono utilizzati principalmente tre metodi per rimuovere la caffeina dai chicchi di caffè: con un solvente chimico, con l'anidride carbonica liquida (CO2) e con l'acqua. In tutti e tre i casi, i chicchi di caffè ancora verdi e non tostati nell'acqua vengono immersi e cotti a vapore fino a quando la caffeina si scioglie e o i "pori" dei chicchi la eliminano. I metodi che ricorrono ad acqua e anidride carbonica liquida sono considerati sicuri perché non mettono in gioco sostanze chimiche sintetiche pericolose, ma poi c'è chi utilizza l'acetato di etile (naturalmente presente in alcuni frutti) e il cloruro di metilene (comunemente usato in applicazioni industriali come adesivi, vernici e prodotti farmaceutici) per ottenere lo stesso risultato.

Il processo con l'acqua è più costoso e più difficile da produrre su larga scala, quindi viene riservato ai caffè di fascia alta.

Per farla breve, è sicuro bere il caffè decaffeinato o fa male alla salute? Gli esperti contattati da Consumer Reports ci chiariscono le idee una volta per tutte: se possiamo scegliere, meglio utilizzare sempre un decaffeinato ottenuto con il processo a base di acqua o di anidride carbonica liquida che non comportano alcun rischio per la salute. Come distinguerli? Uno dei parametri è il prezzo: i decaffeinati così ottenuti costano sensibilmente di più e sono generalmente prodotti da grandi marche che possono investire in processi produttivi più onerosi. Al posto di comprare ciò che troviamo al supermercato a pochi euro, meglio investire un po' di più e rivolgersi in torrefazione per trovarli a colpo sicuro o fare qualche ricerca sul web. In ogni caso, i decaffeinati indicati come biologici sono più sicuri.

Per i decaffeinati ottenuti con il cloruro di metilene, invece, la questione è ancora controversa. La sostanza utilizzata, se inalata in piccole dosi, può causare tosse, respiro affannoso e mancanza di respiro, mentre a più elevate può causare vertigini, mal di testa, confusione, nausea, vomito, affaticamento ed è stato riscontrato che negli animali (non parliamo di studi sull'uomo) può provocare il cancro al fegato e ai polmoni. NO PANIC: le tracce presenti nel caffè decaffeinato, secondo gli organi competenti e gli esperti, sono comunque troppo esigue per avere effetti sulla nostra salute - si parla di non più di 10 parti per milione. E per quanto riguarda i decaffeinati ottenuti con acetato di etile? Il discorso, per gli esperti, è lo stesso: la sostanza in alte dosi può comportare rischi, ma sul decaffeinato ne troviamo tracce così insignificanti da non destare preoccupazione.

Oggi è anche facile trovare ovunque alternative più "naturali" al caffè decaffeinato come, ad esempio, preparati a base di antiche erbe medicinali, di curcuma o dei cosiddetti superfood. Il ginseng e la moringa sotto forma di pseudo-caffè sono i primi ad aver conquistato il mercato, ma è molto diffusa anche la maca, ricavata dalla radice della pianta, che promette una carica di energia simile a quella del caffè. Insomma, le alternative naturali al caffè e al decaffeinato, tutte spacciate come super salutari e sicure, non sono certo miracoli sotto forma liquida.

Molte di queste, una volta ultra-processate per essere lavorate e rese bevanda, trattengono ben poche proprietà salutari, come confermano gli esperti interpellati dalla BBC. In pratica raramente hanno un vero effetto energizzante e salutare, ma puntano molto spesso sulla suggestione di chi le beve. In caso di bevande con alcune sostanze, come la curcuma, possono anche esserci controindicazioni: non sono indicate alle donne incinte, ad esempio.