Treni, la telefonata (furiosa) di Speranza a De Micheli: come avete potuto farlo senza neanche avvisarmi - Corriere.it

2022-08-27 02:11:33 By : Mr. Fisher he

Due giorni ad alta tensione per il governo, con una lite telefonica tra Roberto Speranza e Paola De Micheli, la rivolta del Comitato tecnico scientifico istituito per il Covid e qualche ora di silenzio (ufficiale e imbarazzato di Giuseppe Conte). La miccia esplode l’altro ieri, quando l’Huffington Post dà notizia dell’email che è arrivata a tutti gli affezionati clienti del Frecciarossa : dal 31 luglio sui treni ad Alta velocità è possibile occupare il cento per cento dei posti a sedere . La polemica si scatena sul web. E Walter Ricciardi , consulente del ministro della Salute Speranza si indigna a suon di twitter. La titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti è a Palermo. Tra un aereo e l’altro viene a sapere del pandemonio che è scoppiato. Prima cerca di ottenere un quadro esaustivo della situazione. Poi tenta di calmare Ricciardi al telefono: «Stai tranquillo, guarda che non cambia molto , sono le direttive del Dpcm del 14 luglio che prevedono alcune deroghe ».

Già, in realtà Trenitalia ha semplicemente recepito con troppo entusiasmo e un pizzico di eccesso pubblicitario le indicazioni del decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte . In quel testo c’è scritto che in alcuni casi specifici si può non prevedere nei trasporti il distanziamento di un metro . Ma Ricciardi è preoccupatissimo. Parla con Speranza , gli spiega i pericoli di un allentamento delle regole. Il ministro, che dell’ex attore ora medico si fida ciecamente, capisce i timori dell’ interlocutore. Del resto, sono anche i suoi.

Così De Micheli riceve una telefonata del titolare della Salute non propriamente di cortesia: «Ma come avete pensato di fare una cosa del genere senza avvertirmi? », alza la voce Speranza. La ministra cerca di fargli capire che nulla è stato fatto alle sue spalle . C’è un Dpcm che prevede le deroghe, firmato da Conte. È pubblico. Dopodiché a sera De Micheli fa diffondere le linee guida del suo dicastero per quel che riguarda il comparto dei trasporti: sì ci possono essere delle deroghe, ma a condizioni talmente stringenti che il riempimento dei treni ad alta velocità al cento per cento è impossibile.

È anche quello che De Micheli sta cercando di far capire ai suoi interlocutori: «Il governo non ha mai autorizzato il riempimento dei treni come prima del Coronavirus». Ma l’arrabbiatura di Speranza non scema , e nemmeno quella del Comitato tecnico scientifico, indignato per non essere stato consultato prima. Si arriva così a ieri. Il ministro della Salute chiede alla sua collega di mandare una lettera a Trenitalia per precisare le cose.

De Micheli non lo vuole fare . È stufa di continuare a essere messa in mezzo come è già accaduto per Autostrade: «Io capisco che alla luce della curva dei contagi si decida di non avallare per il momento le deroghe previste dal Dpcm, ma firma tu un’ordinanza », suggerisce a Speranza. Il ministro della Salute, che è preoccupato sul serio, perché teme che il primato dell’Italia nella gestione del Covid rispetto agli altri Paesi europei vada in fumo e la pandemia riprenda piede nel nostro Paese, si consulta con il presidente del Consiglio Conte e con gli scienziati del Cts, che lo spingono a intervenire velocemente e con decisione. E così Roberto Speranza, sabato, decide di firmare l’ordinanza che reintroduce l’obbligo di distanziamento sui treni.

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