I capelli lunghi sono stati, durante il corso dei secoli passati, sinonimo di forza e salute. Le storie riguardante persone dalle lunghe chiome hanno caratterizzato la letteratura sin dall’antichità, ad esempio come nel caso di Sansone, ma è sopratutto l’uomo moderno che ha tentato in tutti i modi di traslare in avanti nel tempo la fine della crescita dei capelli, prima con unguenti e pozioni e poi con i famosi interventi chirurgici cui si sono sottoposti personaggi più o meno famosi.
All’epoca del circo Barnum&Bailey il simbolo di una sana capigliatura era rappresentato dalle sorelle Sutherland. Sette giovani donne dell’America rurale che cantavano con voce suadente ma che soprattutto contavano oltre 12 metri di capelli. Durante il loro numero gli spettatori potevano anche annoiarsi, in particolar modo se non amavano la musica melodica, ma il finale era così sensazionale da meritare un coro di applausi scroscianti. Le sette ragazze cantavano vestite in abito bianco con i capelli raccolti e, alla fine della canzone si giravano spalle al pubblico slegando le sette fluenti e lunghissime chiome.
Prima scendevano sulle spalle, poi fino alle natiche, poi fino ai piedi e infine sotto le stesse donne, nella fossa dell’orchestra
La storia delle Sutherland e delle loro fortune/sfortune è interessantissima, e ci riporta in un’epoca passata carica di miti e superstizioni. Sarah (1851), Victoria (1853), Isabella (1855), Grace (1859), Naomi (1861), Dora (1863) e Mary (1865) nacquero dall’unione di Fletcher Sutherland e sua moglie Mary. L’uomo era un vagabondo e la madre un’appassionata di musica e canto. Nel 1867 Mary spirò, e le ragazze rimasero in compagnia del solo padre. Questi non aveva i mezzi per mantenerle, e le giovani crebbero nella miseria più nera. A Cambria, nello stato di New York, a quel tempo non esistevano politiche assistenzialiste, e le Sutherland venivano evitate come la peste dagli abitanti locali.
Nel 1882, 15 anni dopo la morte della madre, al padre però venne forse l’unico lampo di genio della propria vita: farle scritturare dal circo più famoso, il Barnum &Bailey, così dotate nell’arte canora ma sopratutto dotate di impressionanti chiome. Dopo 3 anni di relativo benessere arrivò la svolta nella storia delle sette sorelle. Naomi sposò Henry Bailey, nipote del famoso imprenditore circense, che rese quelle capigliature corvine un business milionario.
Dal 1885 in poi alla fine di ogni esibizione canora venne proposto al pubblico una lozione per capelli in grado di rafforzare, rinvigorire e far ricrescere le chiome ormai defunte degli spettatori. Il farmaco veniva venduto a 50 centesimi a bottiglia ed era realizzato con acque profumate, magnesio e acido cloridrico. Il nome della lozione era The Seven Sutherland Sisters’ Hair Grower, e ne furono vendute 2 milioni e mezzo di bottiglie in soli 4 anni. Assieme alla lozione per capelli vennero realizzati altri prodotti come shampoo, pozioni antiforfora e tinte per capelli.
Le sette Sutherland divennero più ricche di quanto avessero mai sperato, e tornarono ad abitare nella propria cittadina natale. Dove un tempo mangiavano terra nella baracca del padre costruirono un’imponente villa in stile Vittoriano, sfarzosa oltre ogni immaginazione. Rapidamente vennero circondate dagli abitanti del paese, che prima le schernivano come appestate. Esse però non cedettero alle lusinghe, ed evitarono contatti con quegli “amici” redenti.
Le fortune delle Sutherland non durarono a lungo
A sinistra Naomi, che ebbe tre figli con Bailey, e a destra Dora.
La prima a morire fu Naomi, la moglie di Bailey. In prima battuta le sorelle vagliarono l’idea di costruirle addirittura un mausoleo, ma infine la donna venne sepolta in giardino senza neanche una lapide.
La leggenda vuole che Naomi, per punire questo affronto e mancanza di rispetto, lanciò dalla tomba una maledizione che distrusse la vita delle superstiti
A sinistra Isabella, che potrebbe esser stata adottata, e a destra Grace, l’ultima a morire.
Le sorelle si imbatterono poi in un latin lover ventisettenne dall’irresistibile fascino di nome Fredrick Castlemaine. L’uomo dapprima fece intendere di voler sposare Dora, ma in ultimo scelse Isabella, di 13 anni più vecchia di lui. Dipendente da oppio e morfina, si divertiva a sparare a destra e a manca spaventando i contadini, che poi rabboniva con laute somme di denaro. Castlemaine non ebbe vita lunga, e si suicidò nel 1897, lasciando in preda allo sconforto tutte e sei le Sutherland.
Il cadavere fu deposto nella stanza della musica all’interno di una cassa con il coperchio di vetro, e veniva omaggiato con canti e poesie dalle sorelle. Dopo diverse settimane dalla morte intervennero gli ufficiali sanitari che obbligarono le donne a seppellire il corpo. Per Frederick venne davvero costruito un Mausoleo, costato la bellezza di 10.000 dollari, che veniva visitato ogni notte da Isabella, che andava in trance pensando di comunicare con il defunto.
Dopo due anni di visite notturne alla tomba del marito, Isabella cadde vittima di un secondo latin lover, Alonzo Swain, che la convinse a tagliare i rapporti con le cinque sorelle, lasciare la casa e investire in una nuova lozione per capelli da produrre in proprio. Lanciata l’idea e il prodotto, questo si rivelò un completo buco nell’acqua, e Swain svanì nel nulla, lasciando Isabella sola a morire di fame.
A sinistra Sarah (1845-1919), la più anziana e con i capelli più corti, e a destra Victoria.
Raggiunti i 50 anni Victoria, la secondogenita, sposò un ragazzo di soli 19 anni, in preda alla voglia di matrimonio. Per questo le altre quattro sorelle le tolsero la parola sino alla morte, che sopraggiunse rapidamente, dopo soli 3 anni di matrimonio nel 1902. Nel 1919 morì anche Sarah, all’età di 74 anni.
A sinistra Mary, la più giovane, e a destra il padre delle Sette Sutherland.
La più giovane delle sorelle, Mary, cominciò a soffrire di violenti attacchi psicotici, e fu costretta al chiuso della sua stanza per interminabili periodi.
Negli anni ’20 la moda dei capelli cambiò radicalmente, e le folte chiome delle contadine del Nord America non attraevano più (così tanto) le danarose clienti. Al posto dei lunghi capelli fino alle scapole cominciarono a vedersi irriverenti caschetti e pettinature maschili, e la lozione miracolosa delle Sutherland cominciò a rimanere invenduta sugli scaffali degli empori.
Nel 1919 erano rimaste tre sorelle: Mary, Dora e Grace. Per rinvigorire le proprie finanze si recarono a Hollywood, dove un impresario si era proposto di girare un film sulle loro vite.
Nel 1919 Dora rimase uccisa in un incidente automobilistico, e il film fu annullato
Le ultime due Sutherland, ridotte alla fame, tornarono a Cambria, vendettero la villa e finirono i propri giorni in miseria, mangiando la stessa terra che avevano assaporato da bambine. Mary scomparve nel 1939, e l’ultima a morire fu Grace, ormai novantaduenne, nel 1946. La loro grande villa finì avvolta in un enorme incendio, che bruciò ogni ricordo delle Sette Sorelle Sutherland.
Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...
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