La psoriasi, malattia cronica della pelle, si può curare con la medicina integrata. Che aiuta anche a superare traumi e stress, spesso all’origine di questo problema.
In Italia sono circa due milioni le persone che soffrono di psoriasi e che con l’arrivo della stagione fredda vedono peggiorare i loro disturbi. “La psoriasi tecnicamente è una dermatite eritemato-desquamativa, una malattia della pelle non contagiosa che si presenta con chiazze rossastre ricoperte da squame argentee”, spiega Erika Schmitt, dermatologa esperta di terapie naturali, agopuntura e medicina integrata a Milano. “Viene considerata una malattia autoimmune di origine genetica, tant’è che nel 30 per cento dei casi si trasmette per familiarità. La psoriasi ha un andamento cronico, ma in genere migliora con il clima secco, al sole e al mare. Mentre ha un’incidenza più alta nei paesi nordici e d’inverno”.
Non si conoscono ancora le cause della psoriasi che può colpire a qualunque età, persino nell’infanzia. “Inizia con piccole placche, di solito su cuoio capelluto, gomiti e ginocchia, e anche sulla schiena nella zona del sacro”, prosegue l’esperta. “Poi le placche possono estendersi formando anche delle croste biancastre che si desquamano. Queste lesioni non danno prurito, ma solo il fastidio dovuto alla secchezza. Senza contare il problema estetico, un vero cruccio per molti malati di psoriasi”.
Quando la psoriasi si manifesta, il dermatologo di solito prescrive applicazioni locali con creme a base di acido salicilico o cortisone. “Se la malattia peggiora si ricorre a farmaci per via orale come l’acitretina, un derivato della vitamina A”, prosegue l’esperta. “Nei casi più gravi si utilizzano immunosoppressori come la ciclosporina e il metotrexato e i farmaci biologici, così chiamati perché sono ottenuti da cellule e microrganismi mediante tecniche biotecnologiche. Si tratta di farmaci potenti, tossici per fegato e reni che andrebbero riservati alle situazioni più gravi, per esempio nella psoriasi artropatica. Questa è una complicazione della psoriasi che compare anche con sintomi artritici”. Infine, una novità è rappresentata dai trattamenti (sistemici e locali) con acido fumarico, un prodotto di uso ospedaliero che, dopo essere stato ampiamente utilizzato in Germania, ha recentemente avuto il via libera nel resto d’ Europa.
La strategia della medicina integrata è quella di intervenire in prima battuta, quando le chiazze sono poco estese, utilizzando estratti fitoterapici efficaci ma privi di effetti collaterali negativi. “Una delle piante più utili è l’idrocotile o centella asiatica”, spiega Schmitt. “È una pianta di origine tropicale, il cui uso risale a 3.000 anni fa. È ampiamente impiegata anche nella medicina ayurvedica indiana con il nome di gotu kola”. La centella migliora la circolazione a livello del derma e riduce gli ispessimenti cutanei come quelli della psoriasi come dimostrano diversi studi.
L’idrocotile si assume sotto forma di tintura madre (Hydrocothyle asiatica TM) nella posologia indicata dal dermatologo. “Per applicazioni locali consiglio invece una crema a base di asfodelo e squalano vegetale”, prosegue l’esperta. “Questa è utile anche nella cosiddetta psoriasi invertita che si presenta con sottili chiazze rossastre nelle pieghe della pelle come inguine, ascelle e ombelico. Sempre a proposito di creme, si possono usare anche preparazioni galeniche con calendula e acido salicilico, quest’ultimo ottimo decappante utile per rimuovere le squame bianche”. Tra le cure naturali va citata anche la fototerapia con raggi UVB, efficace nei casi lievi-moderati. Infine, nulla vieta, in un’ottica di medicina integrata, di ricorrere a farmaci convenzionali quando i sintomi si fanno più fastidiosi. “Consiglio in questi casi una schiuma spray innovativa a base di calcipotriolo e betametasone, quest’ultimo un cortisonico di media potenza”, dice Schmitt. “Rispetto agli altri cortisonici ha il vantaggio di essere efficace senza dare assuefazione. Il prodotto va utilizzato una volta al giorno e viene assorbito subito senza lasciare la pelle unta”.
Le cause della psoriasi non sono ancora note, ma si sa che esiste un legame con lo stress. “Spesso la psoriasi si manifesta in seguito a un trauma”, spiega Schmitt. “Tipicamente passano cinque o sei mesi dallo shock: sappiamo che il corpo ‘parla’ attraverso queste manifestazioni psicosomatiche quando è a riposo e il trauma è stato almeno apparentemente superato”. In questi casi un grande aiuto arriva dall’omeopatia. “I rimedi sono individualizzati, sia sulla base delle caratteristiche della persona sia su quella delle lesioni”, precisa la dermatologa. “Per esempio Arsenicum album è indicato per placche spesse e bianche, in persone che si sentono stanche, vecchie e indebolite. Sepia invece è indicato per la psoriasi fissurata, in donne magre e depresse. Posologia e diluizione dei medicinali omeopatici vanno decisi dal medico dopo un visita e un colloquio approfondito”. Dal punto di vista psicosomatico la psoriasi, con le zone ispessite su ginocchia e gomiti, richiama a una sorta di corazza. Sta alla persona, con l’aiuto dello psicologo, prendere coscienza del proprio vissuto. E anche questo aiuta nella guarigione.
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