Sui treni regionali dell’Emilia-Romagna la capienza resterà del 100%, nessun passo indietro. A meno che il governo non intervenga con le maniere forti. Nonostante negli ultimi giorni il ministro alla Salute Roberto Speranza abbia «tuonato» sulla capienza dei treni che, in base ai Dpcm, non può ancora tornare al regime pre-Covid, e abbia quindi costretto Trenitalia e Italo a fare un passo indietro immediato nelle prenotazioni sui treni ad alta velocità, lasciando a terra migliaia di passeggeri, la Regione guidata da Stefano Bonaccini per ora continua sulla sua strada. In soccorso alle Regioni, e in particolare a Bonaccini, direttamente da viale Aldo Moro (dov’era per la firma del protocollo che intensifica le corse tra Ravenna e Rimini, vedi pezzo a fianco ) è arrivata la ministra ai Trasporti Paola De Micheli che con il collega Speranza nel fine settimana aveva avuto uno scontro duro. «Il decreto legge — ha detto ieri la ministra —, quando abbiamo fatto la riapertura, prevedeva che le Regioni avessero la possibilità di stringere o allargare le misure di sicurezza, sulla base dei criteri valutati con il monitoraggio che le Regioni fanno sulla situazione epidemiologica. Il ministero, invece, decide sull’alta velocità e più in generale sui trasporti interregionali, ma non è mai stato previsto il riempimento al 100%. Sono stati previsti modelli di protezione che spostavano dall’attuale 50-60% a un 75-80%».
La retromarcia di Trenitalia e Italo dopo l’ordinanza del ministro della Salute (Nucci/Benvenuti)
L’ordinanza del 25 giugno
La Regione Emilia-Romagna, dal canto suo, con un’ordinanza del 25 giugno, aveva messo nero su bianco proprio quello che è andato di traverso a Speranza nei giorni scorsi. «A decorrere dal 26 giugno — dice quell’ordinanza — è consentita la ripresa del trasporto a pieno carico, limitatamente ai posti a sedere per il settore del trasporto pubblico regionale-locale di linea ferroviario, automobilistico extraurbano, nonché del trasporto pubblico non di linea e dei servizi autorizzati». Decisione che aveva creato discussione e che non era stata digerita da tutti, sindacati in testa. La bufera scatenatasi nei giorni scorsi ha comunque indotto la Regione a fare una riflessione anche sulla legittimità della propria ordinanza. «Per ora — ha detto ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini — andiamo avanti così, stiamo comunque facendo delle verifiche giuridiche per capire se la nostra ordinanza è legittima. In ogni caso sui treni regionali noi nella capienza siamo stati più bassi di altre Regioni e l’alta velocità non è di nostra competenza». Questo perché altre Regioni hanno effettivamente previsto che i treni regionali possano anche essere riempiti con i posti in piedi. «In Emilia-Romagna abbiamo previsto di riempire il 100% dei posti, ma solo di quelli a sedere, non prevediamo posti in piedi e in ogni caso resta l’obbligo della mascherina a bordo, dell’areazione e dell’uso di gel disinfettante. La ministra De Micheli ha confermato che sui regionali la competenza è in capo alla Regione».
Che il tema, comunque, sia delicato e imponga cautela a livello nazionale come a livello regionale lo si capisce dalle parole di Bonaccini sulla questione: «Avremo una Conferenza delle Regioni giovedì e immagino che discuteremo e valuteremo. C’è una possibilità per le Regioni di proseguire a fare quello che fanno, perché il decreto non riguarda il trasporto pubblico locale. Con l’assessore Corsini non avevamo mai immaginato di riempire il trasporto pubblico con la gente in piedi. Faremo il punto in Conferenza per precisare meglio le questioni».
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